Hai qualche dubbio o curiosità sulle terapie ortottiche e sui cerotti occlusori? Forse puoi trovare qui le risposte che cerchi. A risponderti è la Presidente italiana degli ortottisti assistenti in oftalmologia. Hai altre domande per noi? Scrivici qui
Sì, la terapia occlusiva è il metodo ritenuto scientificamente più adatto per il trattamento dell'occhio pigro.
No. Non è sufficiente chiudere l’occhio dominante. È fondamentale essere sicuri che il materiale dell’occlusore sia adesivo e delicato, ma soprattutto che non permetta una visione in trasparenza: questo diminuirebbe notevolmente l’efficacia della terapia, fino a vanificarla. L’ideale sarebbe che il cerotto fosse dotato di uno schermo interno fotoassorbente capace di schermare completamente la luce.
Sì, esistono più misure a seconda dell’età e delle dimensioni del viso del bambino.
Il bendaggio migliore è quello a pelle, perché applicandolo sulla lente si lascerebbe la possibilità al bimbo di “sbirciare” fuori dagli occhiali, rendendo così inefficace il trattamento.
Non esiste un tempo definito: solitamente si prosegue fino a quando entrambi gli occhi non vedono allo stesso modo e vengono usati dal bambino in uguale misura.
Più il bambino è piccolo, meno tempo durante la giornata porterà la benda. Più l’ambliopia è di recente insorgenza, più il trattamento sarà breve. Allo stesso modo meno profonda è l’ambliopia, meno durerà il bendaggio nel tempo. Di contro, più il bambino è grande e più l’ambliopia sarà profonda: il bendaggio sarà importante e andrà portato per lungo tempo.
Meglio eseguire il bendaggio mentre il bambino è impegnato visivamente: disegnare e colorare, fare i compiti, guardare la televisione o giocare, meglio ancora quando sta imparando nuove cose (mentre dorme, ad esempio, non vi è nessuno stimolo alla visione ed è inutile portare il cerotto).
Il piccolo può condurre la sua vita normalmente, come faceva prima: bisogna avere solo la precauzione, nelle prime applicazioni dell’occlusione quando il visus – ossia la capacità dell’occhio di vedere distintamente gli oggetti, la sua “risoluzione” – è ancora basso, di evitare attività potenzialmente pericolose come, ad esempio, sfrecciare in bicicletta sulle strade, attraversare la strada da solo, ecc…
Sarebbe meglio di no. Attenersi alla terapia prescritta è fondamentale per la riuscita del trattamento.
I migliori cerotti per le terapie ortottiche sono pensati con materiali ipoallergenici e, in quelli per i bambini, si riscontra una certa cura anche nella scelta del collante utilizzato affinché non provochi allergie o prurito.
Non dovrebbe accadere, ma dopo lunghe terapie è normale che la pelle sia più sensibile. Solitamente il rossore, se presente, sparisce in poco tempo. Eventualmente, quando necessario, può essere messa una crema lenitiva su consiglio del proprio pediatra.
Se applicato correttamente, il cerotto di qualità non dovrebbe scollarsi. Sarebbe sempre utile detergere la pelle e asciugarla bene prima di applicare la benda, scaldando l’adesivo con le dita una volta applicato l’occlusore.
I cerotti sono di qualità e studiati per non irritare, ma è meglio lasciare respirare la pelle durante la notte. Se poi il bambino è piccolo, difficilmente sarà costretto a una terapia che comporti di tenere il bendaggio per tutto l’arco delle 24 ore.
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Presidente Nazionale AIOrAO
Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in Oftalmologia